Blue Economy: verso una crescita sostenibile tra sfide globali e innovazione green
La nautica italiana continua a navigare spedita verso la sostenibilità, nonostante le difficoltà legate alle
tensioni geopolitiche e agli alti costi. Nel 2023, gli scambi marittimi globali sono aumentati del 2,2%,
raggiungendo 12,3 miliardi di tonnellate, secondo l’11° Rapporto Italian Maritime Economy di Intesa
Sanpaolo SRM. Tuttavia, la situazione nel Canale di Suez ha evidenziato sfide: tra gennaio e giugno 2024, i
transiti medi giornalieri sono scesi a 37, rispetto ai 71 del 2023. In particolare, le navi container, le car
carrier e le navi per il trasporto di gas naturale liquefatto (LNG) hanno subito forti cali, rispettivamente del
69%, 84% e 93%, influenzando negativamente il valore dei noli dei container, che a giugno ha superato i
5.100 dollari, con un aumento del 233% rispetto all’anno precedente.
Questa situazione ha rafforzato la concentrazione del mercato, con i primi 20 vettori marittimi che oggi
controllano il 91% del settore, rispetto al 48% del 2012. Parallelamente, l’integrazione logistica prosegue
attraverso fusioni e acquisizioni che hanno generato investimenti per 5 miliardi di euro nel 2023.
Nonostante le sfide, le previsioni indicano una crescita del traffico marittimo del 2,4% per il 2024 e del 2,6%
nel 2025, con il Mediterraneo che si conferma come area strategica: entro il 2028, i volumi di traffico
container nel bacino mediterraneo dovrebbero crescere in media del 3% annuo, superando la media
mondiale del 2,5%.
I porti italiani, fondamentali per l’economia, gestiscono il 28% dell’import/export nazionale in valore e il
50% in termini di quantità. Il Mezzogiorno è la zona più strategica, assorbendo il 47% del traffico marittimo,
con il Mediterraneo leader nello Short Sea Shipping, che nel 2023 ha registrato il record europeo di 600
milioni di tonnellate movimentate. Tuttavia, nonostante il ruolo cruciale, l’Italia resta assente dalla classifica
delle dieci principali società portuali mondiali per capitalizzazione, settore dominato dall’Asia. In cima alla
lista troviamo CK Hutchison Holdings di Hong Kong, seguita da Adani Ports & SEZ e Abu Dhabi Ports.
La sfida per il futuro è rappresentata dalla sostenibilità, tema centrale nel 2024. Con l’85% della flotta
mondiale da diporto ancora motorizzata, si fa strada la necessità di tecnologie più verdi. Le principali
soluzioni sul tavolo comprendono motori diesel-elettrici, sistemi ibridi e full-electric. Nel sistema diesel-
elettrico, il motore a combustione genera energia per il motore elettrico, mentre l’ibrido prevede anche
l’uso di accumulatori. Le imbarcazioni full-electric eliminano del tutto le emissioni dirette, sostituendo i
combustibili fossili con l’energia immagazzinata in batterie. Questi sviluppi sono favoriti dall’aumento dei
biocarburanti, ritenuti fondamentali per ridurre le emissioni nei settori “hard-to-abate” come quello
marittimo.
Nel 2024, la quota di imbarcazioni in grado di utilizzare propellenti sostenibili è salita al 6,5%, con
l’obiettivo di raggiungere il 25% entro il 2030. Inoltre, a luglio, oltre il 50% degli ordini di nuove navi
riguardava modelli con combustibili alternativi, un aumento significativo rispetto al 10,7% del 2017. La
decarbonizzazione richiede investimenti considerevoli, stimati in 80 miliardi di euro per rendere i porti
europei più efficienti e sostenibili, anche grazie all’elettrificazione delle banchine. Un esempio virtuoso è
rappresentato dalla MSC World Europe, la prima nave da crociera collegata alla rete elettrica terrestre nel
Mediterraneo, a Malta.
L’industria sta puntando sull’innovazione, con nuovi modelli di imbarcazioni alimentati da celle a
combustibile a idrogeno e sistemi di accumulo energetico avanzati. A supporto di questa transizione,
Fincantieri ha inaugurato uno stabilimento in provincia di Frosinone per la produzione di sistemi di
accumulo, con una capacità che potrebbe raggiungere i 2 GW. Questo consentirà applicazioni non solo nel
settore marittimo, ma anche nella difesa. La sostenibilità è diventata una priorità per tutti gli operatori,
impegnati nello sviluppo di soluzioni a basse emissioni e di tecnologie alternative come l’idrogeno verde e i
biocarburanti.
Il settore marittimo italiano sta accelerando verso la sostenibilità, puntando su nuove tecnologie e strategie
per affrontare le sfide ambientali e di mercato, confermando il proprio ruolo centrale nel panorama
logistico e commerciale globale.