La governance responsabile della crisi aziendale è spesso restia al cambiamento radicale.
In queste fasi di stallo entrano in scena, molte volte, consiglieri indipendenti o consulenti sponsorizzati da istituti bancari o investitori finanziari come fondi di private equity e fondi pensione.
Le nuove figure poste all’interno dell’organo decisionale hanno il compito di traghettare la fase di crisi affinché al nuovo CEo siano riconosciute le deleghe necessarie per intervenire fin da subito.
La scelta del CEO della nuova struttura societaria è fondamentale per la tempestività dell’intervento di turnaround ma rappresenta anche un messaggio chiaro a tutti coloro che ne sono coinvolti.
Nello specifico la presenza di una nuova leadership pone in evidenza alcuni punti:
primo: tutti gli stakeholder hanno una persona di riferimento delegata dal cda per la gestione del turnaround;
secondo: la nuova leadership non è inquinata dalla gestione precedente la quale non ha saputo risolvere la crisi ma anzi ne ha accentuato lo stato;
terzo: l’obiettivo durante il turnaround è gestire in modo trasparente la crisi cercando la cooperazione e il supporto di tutti gli stakeholders ,pertanto il profilo del turnaround manager risulta avere un identikit con alcune caratteristiche comuni;
- è un esperto di turnaround ,un medico d’impresa senza nessuna esperienza nel settore di riferimento . Le competenze acquisite in settori diversi gli consentono di non essere influenzato dalle logiche del business in cui è collocata l’azienda
- ha esperienza di direzione generale con alle spalle alcuni casi di successo che lo hanno formato e abituato a intervenire all’interno dell’organizzazione con decisioni forti e tempestive
- ha una predisposizione alla comunicazione verso l’organizzazione interna e gli stakeholders esterni finalizzata alla partecipazione empatica degli stessi
- riesce a fare sintesi, focalizzare i problemi, decidere le aree di intervento ordinandole per priorità.
- agisce dando l’esempio e trasmettendo agli altri valori positivi
- definite le priorità e il piano di azione si dimostra inflessibile e determinato a perseguire tutto ciò che intende fare senza nessun condizionamento o interesse esterno
infine è una persona concreta realista e con forte attitudine al fare. tutto ciò si traduce poi in qualcosa di concreto soprattutto il punto di vista della cassa
il tournaround manager ha forti capacità di gestire il team, non solo nella scelta dei collaboratori esterni che dovranno aiutarlo nel salvataggio dell’azienda , ma anche nel valorizzare e rimotivare i manager che già sono presenti e che dimostrano avere competenze ancora spendibili all’interno.
ciò è necessario in quanto non sempre è facile ,in una situazione di turnaround, attrarre manager capaci . In molti casi il turnaround manager deve accettare di operare con i manager che già sono presenti, la difficoltà è rimotivare convincerli a spostare il progetto, sentirsi appartenenti ad una squadra che desidera essere protagonista del cambiamento.
Noi di Knet Project ci avvaliamo di turnaround manager adatti a risolvere le situazioni di estrema complessità.
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